Il personaggio
♥ Aspetto Esteriore ♥
♥ Aspetto fisico: viso, corporatura, ecc.
Poco meno che trentenne all´anagrafe, Doreah é sotto molti aspetti una tipica icona femminile del Westeros occidentale. Bionda con occhi verdi. Il colore dei capelli, tuttavia, sfuma verso il biondo platino in luogo del più tradizionale biondo dorato tipico delle sue terre ed il verde scuro degli occhi ricorda un cupo verde foresta più che il verde smeraldo solitamente associato alla linea nobiliare dominante nell´Ovest.

Il volto ha lineamenti forse un po´ troppo affilati. Un viso triangolare, con zigomi alti, che concentra l´attenzione sugli occhi e la bocca, al di sotto di una corta cascata di capelli biondi molto mossi, quasi sempre tenuti sciolti e raramente lasciati crescere oltre l´altezza delle spalle, o poco oltre. Bocca dalle labbra piene, forse un po´ troppo larga (e spessissimo aperta a sproposito). Naso dritto e sottile, che nell´insieme dei lineamenti riesce a non risultare sgradevole laddove su un volto più regolare o dai tratti più morbidi potrebbe sembrare un corpo estraneo.

Piuttosto alta per una donna, raggiunge e supera di un paio di centimetri il metro e ottanta. Longilinea e slanciata, ha una corporatura con curve poco appariscenti. Qualcuno maligna che sia piatta come una tavola imbandita, ma si tratta di notizie false e tendenziose: porta una quasi-seconda-abbondante ma quel poco che ha é ben modellato.
Vita stretta e spalle larghe compensano quello che le manca in promontori anteriori. Il suo pezzo forte é indubbiamente il posteriore ("da pattinatrice", sostiene qualcuno), sul quale si avvitano due lunghe gambe di tutto rispetto. Nel complesso a risaltare é un aspetto sano, una corporatura atletica con muscoli ben sviluppati ma allungati: Un occhio esperto indovina facilmente l´addestramento mirato alla rapidità e all´agilità piuttosto che alla pura potenza.
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♥ Movenze, accento, modalità espressive
Le movenze solitamente eleganti e ben equilibrate rivelano un retaggio da ballerina e guitta con propensioni acrobatiche, sul quale si è innestato un successivo addestramento che non ha fatto altro che affinare la sua capacità di muoversi con precisione (e, all´occorrenza, molto silenziosamente). La statura notevole, tuttavia, le conferisce spesso movenze da "cavallona" (o da "sellerona", come la chiama qualcuno) soprattutto quando si rilassa od è troppo stanca per badare a muoversi come le è stato insegnato.

Il suo passato servizio in una compagnia itinerante di guitti, attori e ballerine le ha dato una buona capacità di controllo delle espressioni del volto, ma tale addestramento si é solo depositato come una patina sul sostrato sottostante del suo carattere che lascia spesso filtrare in atteggiamenti che rivelano forme di altezzoso sussiego in pura marca occidentale, aggravate da un quasi immancabile sarcasmo cinico, che il più delle volte le procura o forti antipatie o forti simpatie, con poche e rarissime vie di mezzo. Sono poche le circostanze in grado di dirottarla verso modalità espressive meno irritanti per chi non è dell´umore adatto a sopportarla.

Ha un riconoscibile accento occidentale (riconoscibile ad un orecchio addestrato come originario della zona di Lannisport), sporcato tuttavia da inflessioni e modi di dire tipici delle Isole di Ferro, il cui accento é in grado di imitare molto bene (* Elemento riconosciuto con Nota dei GM). Di recente, per necessità professionali, ha rispolverato parte del suo addestramento di attrice, esercitandosi nell´imitazione anche di altri accenti del Westeros.

Quanto a modalità espressive non é esattamente corrispondente all´iconografia della donna occidentale, misteriosa, raffinata e aggressiva, con un fondo di ironia orientata al sarcasmo graffiante. E´ indubbiamente aggressiva e tendente al sarcasmo pungente, ma quanto a raffinatezza la riserva alle circostanze in cui le viene richiesto di fingere. Generalmente non si atteggia a donna piena di mistero, se mai le sue spacconate la mettono spesso in circostanze nelle quali, una che pratica il suo mestiere, farebbe meglio a non mettersi.
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♥ Abbigliamento e ornamenti
Predilige le tinte neutre, con marcata propensione per il nero, una preferenza con origini sia estetiche (smagrisce e crea un gradevole contrasto con i capelli chiarissimi) sia pratiche (cattura e trattiene più a lungo luce e calore, un aspetto non secondario nel Nord del Westeros). Dovendo scegliere fra i colori seguono il verde foresta che ne richiama il colore degli occhi, il rosso porpora tipico delle sue terre di origine e l´azzurro/celeste. Possibilmente accoppiati a fregi dorati.

Esigenze professionali, stile di vita ed abitudini la portano a preferire abiti comodi di foggia maschile, piuttosto che lunghi e ingombranti abiti femminili: In genere se indossa abiti di taglio spiccatamente femminile lo fa per necessità di lavoro o perchè specifiche circostanze lo richiedono. E´ molto raro vederla con addosso qualcosa di diverso da maglie a dolcevita, pantaloni e stivali alti al ginocchio o poco oltre.
Potendoselo permettere, ed avendo poca materia prima da esporre alla vista sul davanti, tende a sottolineare la propria femminilità col ricorso a capi aderenti che lasciano ben pochi dubbi sul suo sesso di appartenenza.
Detesta le calzature a tacco alto, che definisce senza mezze misure "Trappole per i piedi", preferendo in genere calzature comode e a tacco basso, che peraltro la aiutano a muoversi con maggiore sicurezza e discrezione. Regalatele un paio di stivali e non sbaglierete mai.

Ha una smodata passione per gioielli, pietre preziose e tutto ciò che luccica, al punto di essersi guadagnata il soprannome di "GazzaLadra", anche per l´abitudine di non portare quasi mai addosso i suoi preziosi, che tende invece a collezionare e nascondere. Addosso porta solitamente solo una piastrina di acciaio di forma esagonale, appesa a una catenina e pochi piccoli gioielli molto sobri che ha ricevuto in dono di recente.

(Per i dettagli e l´abbigliamento corrente, fare riferimento alla scheda avatar)
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♠ Attitudini & Carattere ♠
♠ Attitudini e capacità
In termini ruolistici classici, Doreah sarebbe una multiclasse rangger/assassina. Di background e per storia giocata si é orientata e specializzata nelle cosiddette "Black ops", od operazioni in nero, che non è un richiamo al colore preferito dalla donna ma al genere di operazioni militari (e non) che richiedono discrezione e la eliminazione il più possibile silenziosa e "pulita" di bersagli specifici, spesso al di fuori e ben oltre i limiti di azione consentiti dalle leggi comuni, dal comune senso morale e dalle convenzioni di ciò che, anche in guerra, é considerato una condotta eticamente accettabile per perseguire un obiettivo.

Predilige armamento ed equipaggiamento leggero, che possa permetterle la massima mobilità possibile, ma per forza di cose ha dovuto addestrarsi anche nell´uso di equipaggiamenti bellici più classici. Forse coltiva il sogno nel cassetto di apprendere lo stile di combattimento noto come "Danza dell´Acqua Braavosiana", adatto alla sua corporatura e agilità, ma é troppo pragmatica per affidare la sua vita a uno stile di combattimento e ad un equipaggiamento che la renderebbero inefficace e pericolosamente esposta contro qualunque avversario ben armato o protetto. Di conseguenza l´arma standard della donna é la spada lunga, seguita da spada corta e pugnali.

E´ molto ben addestrata nel combattimento a corpo libero e nell´ uso di armi da lancio (pugnali). Usa decentemente arco corto e arco composito; all´occorrenza pur non essendo una tiratrice esperta sa usare anche le balestre a mano.

Scarse se non nulle attitudini con gli equipaggiamenti da guerra e le armi più pesanti.

In generale, avendo una formazione finalizzata all´incursione manca del sangue freddo e della disciplina necessarie a mantenere uno schieramento difensivo organizzato. "Vede" con una certa abilità le esigenze ed i fattori tattici su cui contare nel corso di una missione, o anche di una breve campagna centrata su obiettivi specifici, ma ha notevoli difficoltà, per forma mentis, nell´affrontare le esigenze strategiche e di pianificazione di più ampio respiro.

Buona cavallerizza, pur non essendo la classica amazzone "nata in sella". Pessima, invece, alla guida di slitte, carri ed altri mezzi di locomozione meccanica: dimostra una guida spericolata e aggressiva, mancando però della necessaria abilità per bilanciare la guida eccessivamente disinvolta con adeguate capacità di controllo del mezzo. La sua idea di parcheggio ben eseguito é riuscire a non fermarsi schiantandosi contro un ostacolo. In questo é la perfetta incarnazione di tutti i peggiori luoghi comuni sulle bionde alla guida.

Quanto a capacità di sopravvivenza in ambienti ostili é una novellina. Apprende ciò che può più con la pratica e per forza maggiore, essendo stata arruolata quasi a forza. Pur non essendo nelle sue corde si sforza di apprendere tutto quello che può servirle a sopravvivere negli ambienti ostili del Nord.
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♠ Carattere e propensioni
Da un punto di vista intellettuale l'esarsperato pragmatismo intimamente radicato in lei le impedisce di apprezzare o concentrarsi su qualunque materia che non torni immediatamente utile ai suoi scopi. Questo la porta spesso a sminuire e irridere, per reazione difensiva (é permalosa, competitiva, detesta non riuscire in qualcosa od ammettere che altri possano superarla in qualcosa), le competenze altrui di cui non afferra l´immediata utilità e a rifuggire tutto ciò che sa di divagazioni filosofiche o introspettive, che tende poco signorilmente a liquidare come "seghe mentali".
Soffre di forme superstiziose e di istintivo rifiuto intimorito nei confronti di tutto ciò che non può controllare o toccare con mano, che la portano a reagire in modo imprevedibile, quasi sempre dettato dalla paura, a tutto ciò che sa di soprannaturale. E´ tutt'altro che una persona mancante di intelligenza, ma il suo ferreo pragmatismo le impedisce spesso di spaziare oltre l´apprendimento di competenze di utilità immediata.

Fin dal suo arrivo alla Barriera si é distinta per l' atteggiamento parecchio disinvolto nei confronti delle leggi, al punto di aver scelto di risiedere nel discutibile borgo della Talpa. E anche dopo aver indossato il mantello dei Guardiani non ha cambiato abitudini, diventando se mai più cauta e astuta nell´aggirare le regole ogni volta che le conviene, o che si sente giustificata a farlo e ritiene di poterlo fare senza subire conseguenze spiacevoli. Questo aspetto della sua personalità, pur rendendo Doreah molto utile ai suoi superiori in svariate circostanze, mina spesso dalle fondamenta la possibilità per gli altri di fidarsi pienamente di lei.

Caratterialmente incarna, più che i Leoni raffigurati sugli stendardi delle sue terre di origine, i felini in genere. Territoriale, possessiva, con una altissima sovrastima di ciò che le é permesso e pronta a cercare di prendersi qualunque cosa desideri appena qualcuno é tanto incauto da voltarle le spalle e lasciare il prosciutto incustodito nel piatto.
Non che sia superba o che ritenga di avere diritti maggiori di altri. Semplicemente non si pone proprio alcun problema di "diritti": quando desidera qualcosa, allunga la zampa e cerca di prenderla. Di nascosto se possibile, tirando fuori le unghie se occorre.
Dei felini condivide anche l´abitudine di giocare con le prede prima di sopprimerle. Sebbene il già menzionato pragmatismo la spinga a cercare di ottenere sempre il massimo risultato col minimo sforzo possibile senza dilungarsi in inutili perdite di tempo, lasciata libera di agire si comporta come una gatta quando cattura un topo: ci gioca, prima di ucciderlo. Non avendo subito mutazioni genetiche od innesti psichici felini ed essendo indiscutibilmente umana, quello che a volte passa per una forma di sadismo latente affonda le sue radici in una inconscia reazione vendicativa alle ferite (psicologiche più che fisiche) subite durante la sua lunga prigionia presso i corsari delle Isole di Ferro.

L´apparente estrema sicurezza di sé, disinvoltura e disinibizione, nascondono in realtà una personalità con molte fragilità di cui spesso nemmeno lei si rende conto o che nemmeno si rende conto di cercare di nascondere e compensare con eccessi di aggressività ed ostentazioni di sicurezza di sè. Questo atteggiamento di disinibizione, sarcasmo ed aggressività ostentate, a volte in modo teatrale, la porta spesso in conflitto con persone dal carattere più posato, o non disposte a sopportare passivamente le sue spacconate.

Ha fama di essere manesca e facile allo scontro: é vero. Arrivando a volte ad agire di prepotenza nei confronti di chi non metta preventivamente in chiaro con lei certi confini e non sia in grado di porle dei freni. E non sempre può avvalersi della giustificazione del dover difendere con le unghie e con i denti la propria posizione, sempre in discussione a causa del suo sesso di appartenenza.
E non avendo, peraltro, neanche la scusa dell´incosciente inconsapevolezza, dal momento che da buona felina ha il necessario istinto di sopravvivenza e paraculaggine, per rendersi conto di quando un predatore più grande di lei entra nel suo territorio. In quel caso adotta la ben nota tattica "se non puoi batterli unisciti a loro o renditi invisibile".

Sono in pochi a conoscere direttamente le sue fragilità ed i lati meno pungenti del suo carattere. Ancora meno sono quelli che li hanno conosciuti per spontanea iniziativa di Doreah. Anche in questo caso la donna può accampare solo in parte la scusa della sua formazione da spia e il suo attuale incarico orientato alla segretezza e al mantenimento di una facciata pubblica differente da quella nascosta: sono i suoi stessi eccessi, il più delle volte, a renderle dannatamente difficile stabilire col prossimo duraturi e profondi rapporti basati sulla fiducia l'apertura.
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♣ Background pre-Gioco ♣ ♣ Quello che Doreah racconta di sé e ciò che é relativamente noto
C´é una bella differenza tra il sapere ciò che Doreah racconta di sé e l´avere un quadro chiaro ed attendibile del suo passato. Le uniche due persone che si avvicinano a sapere (quasi) tutto di lei sono Meg Blackcliff e Keith McGrannit. Tutti gli altri oscillano tra miscugli in proporzioni variabili di verità, mezze verità, vuoti, e cazzate allo stato puro inventate di sana pianta. Fare riferimento alla scheda avatar di Doreah per leggere il Background più o meno noto a seconda del grado di confidenza con la donna.

Di lei si sa o si può facilmente venire a sapere da chiacchiere e voci di pubblico dominio, quanto segue: che é originaria di Lannisport, nata in una famiglia borghese relativamente agiata ma caduta in disgrazia. Che ha un passato da "intrattenitrice" (con tutte le sfumature immaginabili del caso) teatrale itinerante (occasionalmente, quando lavorava in Foresteria, ha dato anche prova delle sue abilità di ballerina).
Che é stata catturata sulle coste dell'Ovest nel corso di una scorreria delle Piovre e da quel momento ha vissuto per parecchio tempo "ospite" degli Isolani, ridotta a Moglie del Sale, prima sulle loro navi, poi presso uno dei loro campi fortificati sulla costa occidentale del Nord, nella zona più settentrionale contesa tra Mormont, guardiani della Torre delle Ombre e invasori isolani.
Che é riuscita, dopo quasi due anni, a fuggire in modo piuttosto rocambolesco dal loro campo di prigionia e ad arrivare, procedendo sempre verso est, a Winterguard, la fortezza e borgo fortificato sorta dove un tempo sorgeva il Castello Nero dei Guardiani della Notte.

Da questo momento inizia l'esperienza giocata vera e propria di Doreah, anche se nel periodo di permanenza a Winterguard, presso la Barriera, ha lasciato ben poche tracce di sè e rappresenta, di fatto, un background sfumato, tracciato attraverso poche giocate significative e molto frammentarie. Il periodo di gioco ed effettiva evoluzione giocata del personaggio comincia più avanti, con l'arrivo a Grande Inverno.

Arrivata a Winterguard ha subito fatto qualcosa di imprudente attirandosi le attenzioni dei Guardiani e trascorrendo diverso tempo prigioniera nelle segrete del castello, sospettata di attività spionistiche e vessata da un allora consigliere del Lord, il dorniano Zahir Salazar.
Una volta uscita (non ha mai nascosto i suoi propositi omicidi nei confronti del suddetto Salazar) si é trasferita alla Talpa, il più lontana possibile dai Mantelli Neri, dove ha condotto una vita di espedienti sempre ai margini (per usare un eufemismo) della legalità, tra contrabbando, prostituzione, intimidazioni a scopo estorsione, e altri lavori poco puliti, facendo perdere in gran parte le proprie tracce e mantenendo solo occasionali contatti con i guardiani, perlopiù improntati a rapporti di corruzione (usando le più diverse monete di scambio a seconda delle circostanze) volti a mantenere l'attenzione lontana da sè.
Ha affrontato l'Esodo da Winterguard a Grande Inverno mantenendosi molto defilata e legando una instabile amicizia con Daesee Reyne, occidentale come lei, aiutandola con il lavoro di concia, nel quale in seguito si é specializzata anche una volta arrivata a Grande Inverno. Trascorre il primo periodo di permanenza a Grande Inverno approfondendo il legame con Daesee Reyne, proprio mentre inizia l'invasione del Nord e la guerra aperta con i Lannister e le Piovre.
Daesee é per lei la cosa più vicina ad una amica e una protettrice, proprio nel momento in cui il clima per gli occidentali ospitati a Grande Inverno si fa più pesante, a causa della guerra. In sostanza si chiude nella conceria di Daesee, limitando le sue uscite alla chetichella e al mantenimento di alcuni dei rapporti sotterranei costruiti alla Talpa.
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♦ Evoluzione in gioco ♦ ♦ Grande Inverno
Il gioco effettivo e stabile di Doreah riprende a Grande Inverno, nel bel mezzo della guerra scatenatasi dopo l'invasione del Nord da parte di un esercito congiunto di Lannister e Piovre. Nonostante tutta la sua cautela sono rimaste diverse tracce delle sue attività, sorvegliate con discrezione dai Guardiani, ed in particolare da Meg Blackcliff che proprio in quel periodo istituisce il corpo paramilitare dei Blackbird. Le difficoltà seguite alla breve occupazione del Borgo Azzurro e la necessità di sostituire un elemento dei Blackbird partito per la Barriera, spingono Meg Blackcliff a "presentare il conto" a Doreah, offrendole la possibilità di impiegare le sue capacità all´interno del corpo paramilitare. Il baratto implicito nell´offerta, mai nominato apertamente, comprende la "accidentale" distruzione del fascicolo che la riguarda.
Un po´ per la natura "non rifiutabile" dell´offerta, un po´ per la voglia di sottrarsi al clima sempre più pesante di ostilità generale di cui sono oggetto gli occidentali e alla noia ormai insopportabile della vita segregata che stava conducendo rintanata nella conceria di Daesee, Doreah accetta e fa il suo ingresso nei Blackbird.


Si può dire che dal momento dell´ingresso nei Blackbird la vita di Doreah é un alternarsi di periodi di "normalità" delimitati da eventi che rappresentano per lei delle vere e proprie pietre miliari. L´incontro con Meg Blackcliff e la decisione di associarsi ai Blackbird é sicuramente uno di questi. Quasi contemporaneo, e altrettanto importante, é l´incontro con Keith McGrannit, un avventuriero e distillatore girovago che giunge nella zona di Grande Inverno sul finire del periodo di occupazione del Borgo Azzurro. Il corteggiamento cauto ma inesorabile fra i due diventa presto una trama a doppio filo, che più di una volta assume una importanza fondamentale non solo per lei ma anche per la nuova dimensione militare e politica in cui Doreah viene catapultata dal momento del suo ingresso nella organizzazione paramilitare comandata da Meg Blackcliff.

Gli inizi non sono facili. Doreah impiega poco ad ambientarsi con naturalezza e ad inserirsi nelle operazioni tipiche del corpo paramilitare, ma fatica maggiormente sulle missioni che la mettono più direttamente a confronto con la minaccia degli Estranei, dei non morti da essi "generati", e con gli aspetti più soprannaturali dei fenomeni attorno ai quali ruota la minaccia delle Ombre Bianche (Estranei).
Nei Blackbird, Doreah assume dapprima il nome di battaglia "GazzaLadra", ma vi rinuncia quasi subito a causa della troppo spiccata similitudine con la sua vita precedente: sono in molti a Grande Inverno a non aver dimenticato il suo passato. Sceglie quindi il nome di battaglia "Ombra", ugualmente appariscente, ma meno esplicitamente afferente al suo passato criminale.
Lega quasi subito con gli altri due "stranieri" del gruppo, Palin Blackheart e Samuel Solomon, nonostante le loro origini isolane. Il rapporto con Meg Blackcliff si rivela più problematico, un continuo alternarsi di successi e aspettative soddisfatte da un lato e di punizioni continue per le sue intemperanze e la sua linguaccia sciolta dall'altro.

Nel frattempo, con la morte di Daesee Reyne, Doreah continua a lavorare presso la Conceria, passata sotto la guida di Solon Blackbow, di cui diventa una sorta di promoter commerciale. Sono infatti le tradizioni dai Blackbird a prevedere che essi si trovino e mantengano un lavoro da civili e restino immersi nel tessuto della società di Grande Inverno, meno isolati da essa rispetto ai comuni militari. Nei Blackbird oltre alle comuni "mansioni" si specializza in ogni tipo di attività "sporca".

Costruisce ad esempio le "prove" per far scagionare e tirare fuori di galera alcuni cittadini e un notabile coinvolti in un brutto scandalo che minacciava di coinvolgere la stessa signoria di Blackhaven; costruisce, allo stesso modo, le "prove" che nel corso di un paio di ispezioni in altrettante botteghe ed officine, le permettono di uscire dall´ispezione con le tasche gonfie o con occasionali "dazi" pagati dai bottegai. E´ sempre difficile tracciare, in questi casi, un confine chiaro tra ciò che la donna fa perchè così le viene ordinato e ciò che fa perché approfitta della posizione unica in cui si trova.
L´episodio più eclatante si verifica quando Doreah viene incaricata di sorvegliare "Il Buco", un locale malfamato nella zona del piccolo porto fluviale di Grande Inverno. La riforma dell´Esercito di Grande Inverno ha ormai "sdoganato" i Blackbird, inserendoli pienamente negli effettivi e ripulendone la nomea grazie alla loro trasformazione in Ranger, sempre sotto il comando di Meg Blackcliff. Doreah ha nel frattempo raggiunto, nonostante le riserve del Lord comandante, il grado di Capitano. Le voci che la circondano, di elemento non del tutto estraneo agli aspetti meno puliti della professione militare, la rendono la figura ideale per l´incarico. Qui però conduce un gioco molto pericoloso ed ambiguo, pescando troppo a fondo nel torbido dei traffici sotterranei che vi si svolgono.
Quando esplode il bubbone, a causa del coinvolgimento di due potenti famiglie di contrabbandieri in competizione reciproca, e al Buco si consuma una strage sanginosa, costringendo i Guardiani ad intervenire di forza, Doreah riesce in qualche modo a evitare di essere trascinata nello scandalo. Viene però passata ad incarichi meno problematici e meno adatti a stimolare eccessivamente i suoi "interessi" collaterali.

Nel frattempo la sua relazione con il Distillatore Keith McGrannit si approfondisce, tra alti e bassi e non senza un paio di spettacolari crisi fra i due che si risolvono a suon di botte, piatti volanti e una memorabile "discussione" durante la quale un pubblico attonito ai Moli di Grande Inverno assiste ai rabbiosi scambi di accuse dei due, facendosi un´idea molto precisa delle loro piccanti attività notturne.
Certamente ad avvicinare e imbrigliare sempre di più Doreah nel rapporto col Distillatore é la scoperta dei lati più nascosti della sua personalità, il contrasto tra un idealismo di fondo del tutto estraneo alla donna e la capacità del Distillatore di destreggiarsi tra contrabbando, traffici poco puliti e misteri del Nord ogni volta che le circostanze lo richiedono. I due, oltre che amanti, divengono anche "complici", in modi che compensano ampiamente Doreah per la minore esposizione agli ambienti ed ai traffici in cui si é sempre trovata a suo agio.

Più traballante é la sua posizione in seno all´Esercito. Mentre, infatti, Doreah gode della fiducia di Meg Blackliff, il Lord comandante (ed ora Protettore del Nord) Marcus Blackhaven, nutre su di lei riserve sempre più forti e in diverse occasioni é solo la "protezione" di Meg Blackcliff a salvare la testa di Doreah. E´ forse uno dei motivi per cui viene deciso che agli ex Blackbird venga fatto compiere il passo definitivo per vincolarli alla signoria di Blackhaven: un viaggio alla Barriera diventa l´occasione perchè questi prestino fino in fondo il Giuramento dei Guardiani. Si tratta, in tutti i sensi, di una svolta senza precedenti per Doreah. Che pure fra mille riserve non esplicitate sceglie di impegnarsi a fondo nei confronti dei Mantelli Neri, non solo per i privilegi e la posizione di potere che il mantello nero comporta, ma perché ne condivide ormai, di fatto se non di nome, gli scopi. E´ difficile sentirla parlare esplicitamente di questo: anzi, per inveterata abitudine, tende a sminuire e ironizzare su qualsivoglia pretesa di coinvolgerla nell´idealismo di fondo che sorregge gli scopi dei Guardiani: ma le sue azioni parlano più delle sue parole

Non é una conversione eclatante e drammatica quella che subisce Doreah. Né cambia le sue abitudini, se non quel minimo necessario a non rischiare crisi coniugali con il Distillatore. Si tratta se mai di una costante "infiltrazione" che fa breccia dentro di lei in modo pressoché inconsapevole. A tenerla ancorata agli scopi del Mantello Nero pensano in eguale misura le missioni che le vengono affidate, e le altre "missioni" che svolge col suo complice ed amante, Keith McGrannit, i cui scopi pur divergendo nettamente dai metodi dei Guardiani, portano nella stessa direzione. E trova, sia nelle missioni militari, che nelle operazioni losche portate avanti assieme a Keith, ampio sfogo per le sue attitudini più biasimevoli.

Meg Blackcliff la costringe, nel frattempo, a noiosi seminari di studio e di approfondimento di temi che ormai, dato il ruolo raggiunto da Doreah, la donna non può più permettersi di ignorare o liquidare come "seghe mentali". Doreah affronta quel periodo scoprendo (anche grazie alla minaccia di espulsione) in sè doti nascoste di pazienza e stoicismo che mai avrebbe immaginato di possedere. Della sua "istruzione" si occupa Dalyla Christensen, nei confronti della quale Doreah sviluppa un ambivalente atteggiamento di stima, malsopportazione e competizione. Alla radice della competizione (avvertita come tale soprattutto da Doreah e manifestatasi continuamente sotto forma di punzecchiature e provocazioni) c´é quasi certamente l´invidia di Doreah per il petto prosperoso di Dalyla. Una battuta infelice di Keith sui "promontori" di Dalyla e le "collinette" di Doreah é certamente all´origine di una faida infinita, che culmina in una rissa a suon di fette di salumi e piatti volanti nel bel mezzo di un banchetto organizzato dal Lord Comandante. E´ in quell´occasione che Meg Blackcliff costringe le due a "convivere" e lavorare insieme per portare l´istruzione di Doreah a un livello accettabile, dal momento che la donna é stata nel frattempo messa a parte di alcuni segreti della signoria e, di conseguenza, il Lord é stato costretto obtorto collo ad accoglierla fra i suoi Strateghi.

Nel periodo che precede l´inizio delle attività minacciose della montagna vulcanica che costringerà la popolazione di Grande Inverno a migrare più a sud, Doreah aiuta Keith McGrannit nelle attività di "ristorazione" avviando una attività commerciale concorrente a quella della Birreria di Città dell´Inverno. L´attività tuttavia dura poco, a causa di un contrasto col consigliere dei commerci, Artesio Ardito che sfocia in una faida e mette la coppia in aperto contrasto col Consigliere.
La minaccia della Montagna costringe quindi la popolazione al suddetto esodo a Thorren´s Square. Doreah si trova, durante la lunga trasferta, in una posizione ed in un ruolo defilati, fino alla tappa di Castle Cerwyn. Qui, assieme a Keith McGrannit e Fiocco Trask Doreah é accidentalmente testimone di un episodio oscuro, che lascia presagire un tradimento da parte del lord Locale. La minaccia viene però sottovalutata e il risultato é una drammatica cena durante la quale le forze locali di Lord Cerwyn e della sua misteriosa consorte tentano il massacro della delegazione invitata a cena. Il segnale del tradimento é la portata del dolce, quando viene servito di fronte al Lord e a sua sorella un piatto contenente la testa del fratello più giovane di Lord Blackhaven. Alla fine di un durissimo scontro i più importanti esponenti del seguito del Lord protettore ne escono incolumi, almeno fisicamente e viene organizzata in fretta e furia la partenza da Castle Cerwyn.
Doreah é fra coloro che si occupano del durissimo "interrogatorio" (meno eufemistico sarebbe chiamarla esplicitamente tortura) a cui vengono sottoposti alcuni aiutanti dei Cerwyn catturati nel corso dello scontro.

Dall´arrivo a Thorren´s Square, Doreah riprende le sue mansioni e le viene affidata la responsabilità delle operazioni degli incursori. E pur continuando le sue attività di conciatrice, aiuta di fatto Keith McGrannit nella gestione della Foresteria della città. Un fatto questo che si rivelerà piuttosto problematico per entrambi. La continua esposizione pubblica dei loro volti e nomi, infatti, creerà non pochi intralci alle loro attività più nascoste.
La penuria di risorse, l´Estate resa breve e più rigida dalle ceneri vulcaniche proiettate nell´atmosfera, e le condizioni di abbandono in cui versava Thorren´s Square, rendono però evidente che senza ingenti apporti commerciali, la popolazione appena trasferita rischia di non superare l´Inverno incombente. Si decide allora per l´occupazione di un fortilizio al confine estremo della zona di influenza di Blackhaven, dove vengono insediati pionieri con compiti di raccolta di materie prime in vista del prossimo inverno. Tra i compiti meno evidenti c´é anche quello di stabilire contatti con i contrabbandieri che prosperano nella zona, aumentando i loro profitti grazie alla terra di nessuno collocata fra i domini di Blackhaven e le coste ancora controllate dalle Piovre.
Keith e Doreah colgono al volo l´occasione di togliersi di mezzo e a Keith viene affidata la responsabilità delle attività del nuovo insediamento a Pioneer´s Bridge. Doreah si trasferisce, formalmente per garantire il collegamento tattico con Thorren´s Square, in realtà per dare a Keith pieno supporto nelle attività "coperte" necessarie a trattare con i contrabbandieri e quelle necessarie a "bonificare" la zona.

--- Attualmente il gioco é arrivato qui ---


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Doreah Tallcydar é un personaggio virtuale completamente inventato e parte del gioco di ruolo online ASOIAF - IL GRANDE INVERNO. Si ringraziano gli autori di Battlestar Galactica per il personaggio Caprica Six (interpretato dall'attrice Tricia Helfer), al quale Doreah é parzialmente ispirata. Ulteriore fonte di ispirazione è il personaggio Cara Mason della saga La Spada della Verità di Terry Goodkind.